Immagazzinare dati è una funzione più attiva del nostro cervello, e sin dalla tenera età è un aspetto cruciale, comprovato anche dai numerosi studi che attribuiscono a questa azione apparentemente “naturale” il 100 %, in realtà migliorabile tramite alcuni fattori, abitudini incluse. Sia che dobbiamo apprendere per lo studio, lavoro o altre ragioni, esistono consuetudini e metodi capaci di farlo al meglio.
Non sempre difatti riusciamo a immagazzinare una mole di dati sufficientemente esatte, e ciò non è per forza responsabilità diretta del soggetto. La psiche infatti ha funzioni che come ogni altra parte del corpo possono essere affievolite ma anche potenziate, e ciò conduce l’efficacia ed usanze specifiche a ricordare meglio, come analizzeremo in seguito.
Ricordare “bene”
Quante volte abbiamo detto o anche udito le parole che in sostanza sono del tipo ho studiato per ore ma non rammento niente, non rappresentano per forza prove di menzogne o pretesti, ma sussistono dei fondamenti scientifici. Il cervello umano è sensibile a svariati fattori e per metterlo in condizione di “catturare” ciò che legge o ascolta, occorre rammentare alcune cose.
La prima usanza da acquisire è quella dell’organizzazione, quando siamo costretti o spontaneamente indotti a ricordare, non dobbiamo farlo “a caso”, ma in una posizione ed in orari adatti, dove abbiamo tutto a portata di mano. Ciò tende a rendere la mente ricettiva e diminuire la quantità di distrazioni potenziali che sono inevitabilmente il “problema” principale.
Cose da rammentare
In secondo luogo va considerata la capacità preparatoria, vale a dire se dobbiamo studiare un libro o interi capitoli, iniziare a preparare la mente scorrendo l’indice o valutare la presenza di leggere solo la parte iniziale, nelle prime righe o una sola pagina, poi fare una pausa vera ed iniziare quando siamo totalmente distesi e pronti.
- Ripetere a voce alta è una buona condizione, ma non bisogna eccedere: conviene farlo solo per circa 20 – 25 secondi alla volta, oltre questa soglia la mente in media ha difficoltà poi a rammentare cosa ha detto
- Non studiare per troppo tempo di seguito: anche se siamo preparati, andare oltre il limite finirà per farci affaticare di più
Eliminare le distrazioni è ovvio ma essenziale: silenziare lo smartphone o il tablet di turno ma anche sbrigare tutte le faccende è altamente consigliato anche in maniera inconscia, se il nostro cervello sa delle “tentazioni” inevitabilmente finirà per concentrarsi di meno e per periodi meno prolungati, rispetto a condizioni differenti.
Infine, riposare e dormire in modo sufficiente, possibilmente facendo un lungo sonno alla volta: è stato da tempo dimostrato come il non dormire abbastanza o farlo in modo “frammentato” possa ridurre in modo estremo la capacità di concentrazione anche della persona più diligente di un qualsiasi contesto, riducendone anche la capacità di immagazzinamento.